Un tocco newyorchese alle pareti con una lampada che gioca con atmosfere vintage contemporanee. Il pattern a losanghe del diffusore riprende il rivestimento dei classici banchetti di hot dog, che si incontrano per le strade della Grande Mela.
La luce diventa volumetria nitida e leggera. In bianco e bronzo, scandisce le superfici e interagisce con ogni spazio, dando nuova leggerezza e stile agli interni.
La logica meravigliosa della natura svela pattern di una bellezza e precisione sorprendente. Come la coda del pavone, fonte di ispirazione di un originale chandelier. I singoli elementi che lo compongono creano un disegno unico e perfetto, che a sorpresa sembra citare atmosfere lontane in versione contemporanea.
Un elemento-matrice da replicare come si vuole, per costruire forme luminose sempre diverse e di ogni dimensione. Il progetto prende spunto dal linguaggio digitale degli anni ‘70, quando il pixel definisce per la prima volta il più piccolo elemento costitutivo dell’immagine. Atmosfere pionieristiche per giocare con la luce negli spazi contemporanei.
Un cerchio di luce e un'asta in metallo. Sottili, leggeri e movibili fino a 320 gradi, danzano fra loro in configurazioni sempre diverse. A fare da contrappeso la solida base a T. L'asta è tangente al cerchio, in pose acrobatiche oppure statiche. Un invito a interagire con la luce in una relazione empatica.
In Poise, la curiosità e l’interazione umana con la sorgente luminosa sono incoraggiate dalla sezione flessibile tra l’asta e l’anello, che consente di spostare quest’ultimo in qualsiasi posizione. Un dinamismo che sfida la forza di gravità per creare configurazioni mutevoli.
Design fluido e leggero. Una goccia di luce da moltiplicare a piacere per creare effetti sempre diversi. Atmosfere uniche per interni contract di grande effetto. Con la sua eleganza e semplicità.
La sottile poesia della semplicità in una lampada che, con eleganza e ironia, cita un oggetto di uso quotidiano. Nasce un segno fluido ed elementare. Una forma organica che porta la sua leggerezza.
La sottile poesia della semplicità in una lampada che, con eleganza e ironia, cita un oggetto di uso quotidiano. Nasce un segno fluido ed elementare. Una forma organica che porta la sua leggerezza anche in esterni. Perfetta nella versione outdoor per terrazze, giardini e dehors.
Toot richiama il passato, ma vive nel presente. Si rifà all’ottimismo e alla fiducia tipici degli anni ’50 e ’60, ma li reinterpreta con gli occhi del XXI secolo.
Una lampada scultura che si ispira nel design agli anni ‘60. Un oggetto che trasmette armonia e movimento. I tubi di plexiglass, colorati o satinati, mettono in scena una suggestiva danza verticale. Insolito il sistema di fissaggio dei diversi elementi tramite magneti.
Purezza di forme, colori e materiali. Luce calda e soffusa. Il paralume a sospensione in un’elegante interpretazione astratta. Leggero e aereo galleggia nello spazio. Un incontro perfetto fra tradizione e design contemporaneo.
Una lettura grafica e minimale del tradizionale paralume. La progettazione riduce all’essenziale gli elementi compositivi e reinventa un oggetto classico, dandogli una nuova modernità.
Gli elementi compositivi della più classica delle lampade diventano essenziali, rarefatti. Tre semplici linee per i sostegni, volumetria pulita per il paralume in tessuto. Un oggetto etereo, raffinato e senza tempo.
Una sintesi elegante fra linee retrò e stile attuale, quasi futuribile. Metallo lucido per il corpo della lampada e vetro acidato per il diffusore, in un contrasto ben calibrato. La forma a sfera cita gli anni ‘50, ma si rinnova grazie al taglio in obliquo. Un’applique di carattere, che si inserisce perfettamente negli spazi collettivi, dalla ristorazione al retail.
I lunghi steli filiformi della Typha latifolia, elegante pianta acquatica, ispirano i sostegni di questa lampada dal design delicato, quasi lirico. E lo stesso movimento delle piante mosse dal vento torna nell'originale paralume. Una forma dolcemente irregolare, in vetro opaco all'interno e trasparente all'esterno, animata da luminose frastagliature.
Il deserto di Yuma si estende fra gli USA e il nord del Messico e rivive nella cultura progettuale del designer David Pompa. Il corpo in ottone lucido della lampada riflette e modifica di continuo ciò che sta attorno, evocando le dune che si perdono all’infinito, mai uguali a sé stesse. La magia di oasi e miraggi torna nelle rifrazioni del vetro, grezzo e materico.